Oggi intervistiamo Aura Conte, giovane autrice siciliana, nostra vecchia conoscenza
Iniziamo dalle Domande di Tatiana:
1 – Parlaci un po’ del libro e da dove hai preso l’idea;
L’idea del mio Chick lit “Un cowboy per Miss American Pie” è stata una conseguenza del primo libro della serie. Quando nel 2016 ho pubblicato “Natale con Mr. Trouble”, in tanti mi hanno chiesto informazioni sui personaggi secondari, in questo caso su Bill, il migliore amico del protagonista del primo libro. Da qui ho iniziato a domandarmi cose assurde sulla sua possibile vita e sulla famiglia dei Monroe… e una vecchia idea riguardo a una nonna un po’ folle e una nipote alle prese con la mentalità del sud e i cowboy mi è tornata in mente, così mi sono messa alla ricerca della trama e dei primi capitoli già scritti nel pc e ho unito le storie. Si tratta di un libro sulla speranza, sul realizzare i propri sogni e al tempo stesso, tratta la paura di cambiare la propria vita e fallire. Trevor Wood e Jill Monroe sono due facce della stessa medaglia, diversi, opposti ma entrambi vogliono essere felici… il primo realizzando il proprio sogno, la seconda abbandonando ogni sua paura.
2 – Ho letto che questo libro fa parte di una raccolta di racconti dedicati alle feste, come mai questa decisione di ambientarli nelle festività?
L’idea è nata per caso, il primo libro pubblicato della serie non è il primo che ho scritto. Nel 2016 la mia vita da scrittrice è cambiata, la casa editrice con la quale pubblicavo e collaboravo ha chiuso e mi sono trovata a dover far tutto da me, con mesi e mesi senza pubblicazioni online o in libreria. Tra una passeggiata davanti a casa (il porto di Messina sempre colmo di crocieristi di ogni tipo) e molte partite delle Olimpiadi (di pallavolo e basket… che praticavo), mi è venuta in mente l’idea di “In crociera con Mr. Hot” e l’ho scritto ma quando concluso, l’estate era finita e mi sono detta: meglio rimandarlo. Nel frattempo, ero a poche pagine dalla fine del primo libro della serie “Natale con Mr. Trouble” (sugli amori del liceo ritrovati in età adulta) e poco prima della sua pubblicazione, ho deciso che essendo commedie romantiche e festive potevano far parte della stessa serie ma che questa andava allargata anche alle “Miss”. Infatti, Mr. Trouble è narrato al passato da quasi un unico PoV, gli altri due e i futuri libri della serie sono scritti al presente (per rendere la lettura ancora più leggera). Da qui, a fine 2016, è nata la serie “Mr. & Miss”. Ho scelto le festività così da avere un punto di congiunzione dal quale partire per ogni storia e facilitarmi il lavoro. In più, le festività sono associate a relax e divertimento, come i Chick lit, e pertanto calzavano a pennello (nella mia mente da scrittrice un bel po’ folle).
3 – Qual è il personaggio che ti ha più divertito scrivere e quello che hai trovato più difficile da caratterizzare?
Divertito: direi che in questa serie se la battono Alex e Tyler. La prima perché ha a che fare con una vecchia fiamma un bel po’ folle. Il secondo Tyler, meglio conosciuto come Mr. Hot e pivot della squadra di basket dei Midwest Thunder di Chicago, perché è costretto a non lasciarsi andare troppo con Jennifer. Ho scritto entrambi i loro PoV, ridendo.
Difficile: Jennifer. Ho messo molto di me in quel personaggio, dalla crociera nel Mediterraneo (da me fatta con qualche tappa extra) alla sua esperienza con gli uomini. I pessimi momenti post rottura, la mancanza di fiducia nei confronti del sesso maschile, dopo che il tuo cuore viene spezzato per uno o molteplici tradimenti.
4 – Letture femminile quali sono secondo te le linea guida da seguire?
Dipende dal sub-genere. Nei Chick Lit bisogna osare mettere al centro della storia qualcuno o una coppia, il resto è secondario… soprattutto quando si narra in prima persona (in terza è completamente diverso). Bisogna entrare nella testa e nelle insicurezze dei personaggi senza prendersi troppo sul serio e amplificare ogni loro pregio o difetto, in attesa di un lieto fine. Nei Romance generici hai più possibilità di movimento ma con finale positivo. Nei Dark Romance, i personaggi si possono sottoporre alle peggiori torture… più ce ne sono, meglio è. Il lieto fine non è sempre necessario. Negli storici, descrizioni e drammi familiari come se piovessero. Non importa la lunghezza di un libro ma le emozioni che trasmette… e queste possono essere di diverso tipo. Per me, i Chick lit devono essere leggeri e con un registro semplice, per tutti. I Dark Romance invece devono farti venir voglia di uccidere i protagonisti per l’angoscia e la passione che ti suscitano pagina dopo pagina.
Domande di Silvia:
Secondo te è possibile lanciare messaggi importanti attraverso il romance? E quale in particolare?
Penso sia possibile farlo ma bisogna fare attenzione a quali messaggi si vogliono lanciare e attraverso quale personaggio. Ogni sub-genere ha i suoi pro e contro, un Chick lit può di base aiutare a lanciare un messaggio come “la vita può cambiare, basta lottare e lavorare duro per farlo”. Un Romance generico può invogliare a cambiare idea o a riflettere su un argomento importante/sociale, uno Storico può trasmettere degli ideali. Un Dark Romance invece che bisogna ribellarsi e lottare per la propria libertà e/o per essere se stessi.
Quale genere preferisci scrivere? E leggere? C’è un libro che ti ha fatto venire voglia di scrivere?
Mi piace scrivere cose “oscure”, dark, di suspense ma non mi piace dedicarmi a un unico genere. Infatti, quando l’oscurità diventa troppa, passo ai Chick lit. A mio nome si trovano online diverse commedie e Dark romance, ma in pseudonimo scrivo di tutto. Lascio prendere il sopravvento alla mia parte più dark, la quale mi sta dando le stesse soddisfazioni di quella più “buona”. Non ho un genere preferito come lettrice, anche se prediligo libri con una sana dose di azione e suspense. Il libro che mi fa sempre venir voglia di scrivere è “La casa degli spiriti” di Isabel Allende.
Grazie tantissimo per l’intervista!